Lungo la costa Nord
Dalla città dell’emigrante Gaetano Crocetti, padre di Dino Crocetti – al secolo Dean Martin – a quella di San Tommaso, si pedala quasi per intero su ciclabili.
Passando sul ponte ciclopedonale più lungo d’Italia, fino a raggiungere la Costa dei Trabocchi. Partenza dal parco della Libertà, dopo il sottopasso di via Aldo Moro a Montesilvano – con l’opera dello street artist Peeta – fra la SS 16 e il mare. La ciclabile tocca i grandi alberghi, la località balneare per famiglie e bambini, con Bandiera Verde. Curioso è il Museo del Treno, con esposizione di mezzi storici e interessante La Piccola, come qui chiamano la tettoia dello scalo, recuperata di recente, distrutta dalle bombe dell’ottobre ’43, poco prima della Battaglia di Ortona, la cosiddetta Stalingrado d’Italia, teatro di scontri fra alleati e tedeschi.
MUSEO CASA NATALE DI GABRIELE D’ANNUNZIO
La casa con decorazioni d’epoca, dipinti e arredi originali, consente di fare un viaggio nell’Ottocento e inizio Novecento.
È lo stesso poeta a guidarci nella visita grazie alle prose del “Notturno”, da lui composte mentre era temporaneamente cieco in seguito ad un incidente aereo, esposte su pannelli illustrativi. Un’altra sezione consente di accedere al guardaroba, espressione della raffinata estetica del Vate d’Italia e della moda di quegli anni: tra gli altri capi troviamo il cappotto rosso indossato per le battute di caccia e le gare ippiche che tanto lo appassionavano e i sandali dorati che usava d’estate.
Pescara
Seguendo la pista ciclabile si arriva a Pescara, uno dei principali porti turistici sull’Adriatico. Non si possono non vedere i luoghi più attraenti: la Cattedrale di San Cetteo, il Museo Casa Natale di Gabriele d’Annunzio e le tante opere liberty, dal Palazzo Imperato al Palazzo Michetti. Uno dei simboli della città è la Nave di Cascella, una fontana che raffigura una galea in Largo Mediterraneo. Il Bagno Borbonico o Fortino di Pescara, costruita per volere di Carlo V nel 151 O, ospita il Museo delle Genti d’Abruzzo. La pista ciclabile fiancheggia Lungomare Matteotti, dove nei ristoranti si possono assaggiare le specialità locali: dalla pasta con gli scampi al saporito brodetto di pesce, dagli arrosticini all’immancabile dessert dannunziano, il parrozzo. Inaugurato nel 2009, il Ponte del Mare con i suoi 466 metri consente di unire la città e ammirarla dall’alto in tutto il suo splendore. Vicino alla pista ciclabile si trova uno dei luoghi preferiti di Gabriele D’Annunzio: la Riserva Naturale Regionale Pineta Dannunziana (Tel.: 085/4246204), ribattezzata dai pescaresi “Pineta D’Avalos”. Intorno all’edificio Kursaal, inaugurato nel 1910, si estende un ambiente idilliaco, tra pioppi bianchi che costeggiano il piccolo lago, mirti, pini d’Aleppo e pungitopo.
MUSEO DELLE GENTI D’ABRUZZO
Custodisce la storia, le tradizioni, la cultura degli abruzzesi: dai costumi tradizionali ai prodotti dell’artigianato, dalle ceramiche di Castelli agli ex voto, passando per gli attrezzi per gli usi domestici e i lavori dei campi. Articolato in 16 sale, il Museo illustra le tante e diverse realtà dell’Abruzzo con installazioni
e laboratori didattici.
Una biblioteca, una fototeca e una audioteca offrono un archivio unico e multimediale sulla storia abruzzese, mentre i laboratori di restauro fanno toccare con mano gli antichi manufatti.
Fra Montesilvano e Pescara ci sono anche i sentieri battuti della Pineta di Santa Filomena e la ciclopedonale dell’ex tracciato ferroviario, parallelo al lungomare. La cosiddetta “strada parco” porta fino alla ciclabile di via Muzii, collegandosi con l’altra di viale Regina Margherita, detta “dei pini”. In sella fin dentro Pescara, quindi, sia passando per la bella ciclabile della riviera che per l’ex tracciato. Nel cuore della città c’è il Museo Paparella Treccia Devlet, villa ottocentesca che custodisce maioliche di Castelli, sul mare la fontana La Nave dello scultore Pietro Cascella ed è vicino il Museo d’Arte moderna Vittoria Colonna. Da visitare il Museo Casa natale di Gabriele d’Annunzio in centro storico, dove troviamo anche una targa sulla casa di Ennio Flaiano. Il Museo delle Genti d’Abruzzo è nell’edificio delle caserme borboniche. Il piano superiore, settecentesco, è costruito sul seminterrato della fortezza cinquecentesca, abbattuta dopo l’Unità. Vicini il grazioso Museo Civico Basilio Cascella e la cattedrale di San Cetteo. Da provare il Parrozzo, dolce celebrato da d’Annunzio.
E con il Ponte del Mare si vola sull’acqua, con lo sguardo su Gran Sasso e Majella, per proseguire verso la Riserva Naturale Pineta Dannunziana, nota come Pineta D’Avalos dalla famiglia alla quale Carlo V la concesse nel 1528, un lembo di pineta litoranea, con mirti, pini d’Aleppo e marittimi. È possibile partecipare anche a visite guidate con una cooperativa. Il Kursaal del 191 O, prima liquorifìcio, è oggi spazio multimediale con intorno villette liberty. Dopo piazza Le Laudi c’è la nuovissima ciclopedonale, prima lambendo le villette sulla riviera e poi con percorso sul mare. Un’accortezza: dopo il ponte sull’Alento, la ciclabile è a una sola corsia, direzione sud-nord e promiscua alla strada, si può passare quindi nel centro abitato fino al Palazzo Sirena, dove torna a due sensi, anche con tratti piacevolissimi su assi di legno ben curate.
Francavilla al Mare, già a fine Ottocento, era una pregevole località balneare. Suo rappresentante più celebre, il poliedrico ed eclettico pittore e fotografo Francesco Paolo Michetti, portò qui figure di punta della cultura e dell’arte di inizio ‘900, incontrandosi nel suo Cenacolo. A lui è dedicato il Museo MuMi, con sue celebri tele: Gli storpi e Le serpi.
All’altezza del camping la ciclopedonale termina, ma si prosegue sulla stessa strada con il ponte sul Foro fìno alla stazione di Tollo, dove si va sull’Adriatica: per evirarne dei tratti, a contrada Arielli, lato monti, c’è uno sterrato verso la strada parallela alla ferrovia. Poco trafficata, si raggiunge anche dal sottopassaggio asfaltato del Lido Riccio. Ecco la salita, che poi spiana per scoprire Punta Ferruccio e Ripari di Giobbe (Riserva Naturale, Te!.: 085.90571, info@comuneortona.ch.it): a piedi o in mtb si scende verso le spiagge isolare e selvagge. In località Torre Mucchia, la torre di avvistamento è inglobata negli abitati sul promontorio. Ecco la cupola della cattedrale di San Tommaso e dopo la discesa con vista mare, si sale. In alternativa si può deviare in via Roma, appena dopo la curva e prendere la prima breve sterrata a sinistra che, dopo il sottopassaggio, si apre alla nuova ciclabile sul mare, che arriva al momento fino alla stazione, in attesa dei lavori per il completamento del progetto “Bike to coasr”. In alto, dominando la costa frastagliata, Ortona fu centro attivo già dall’epoca degli italici Frentani e importante porto, nonché municipio romano come Ortona Augusta. Passano i secoli, ma lo spettacolo del mare continua, soprattutto al mattino, quando i pescherecci rientrano dalla pesca notturna. Si scopre dalla Passeggiata orientale o guardando il mare dal Castello Aragonese del 1452 e ancora rilassandosi nell’Enoteca regionale o gustando la cucina di mare.
Qui un simbolo d’Abruzzo è il Trabocco Mucchiola: ha resistito al mare per 300 anni per essere però abbattuto dalla sua furia nel 2013. Recuperato, ora ristorante, come altri trabocchi lungo questa splendida costa fra mare e campagna.
Vicino ad Ortona, il Moro River Canadian War Cemetery conserva le spoglie di oltre 1600 caduti originari del Commonwealth.
Gli scontri, che interessarono questo tratto di costa, si svilupparono nel dicembre del ’43 intorno all’area del fiume Moro, quando proprio per intenzione del generale Alexander, le truppe canadesi provarono a sfondare la celebre Linea Gustav per salire verso Pescara. Il cimitero ricorda anche le gesta di alcuni militari provenienti da Nuova Zelanda, Australia, Sudafrica e India che trovarono la morte in Abruzzo.
ROCKY MARCIANO DI RIPA TEATINA
Alle spalle di Francavilla al Mare, sulla strada che conduce verso il capoluogo di provincia Chieti, sorge Ripa Teatina.
Un borgo tranquillo, dove nacque il padre di uno dei pesi massimi più forti nella storia del pugilato: Rocky Marciano. Ogni anno viene qui celebrato il premio Rocky Marciano che incorona il migliore sportivo abruzzese dell’anno. Non mancano anche i cimeli del pugile e una statua che – con il suo pugno proteso in avanti – ferma nella storia le gesta del grande sportivo.
RISERVA NATURALE REGIONALE RIPARI DI GIOBBE
Una piccola spiaggia incontaminata di ciottoli bianchi è sovrastata da una imponente falesia; più in alto, le sinuose forme dei colli abruzzesi gettano il proprio sguardo verso l’acqua.
L’area protetta sorge sul litorale a nord di Ortona e nasconde piccole spiaggette raggiungibili solo a piedi o dal mare. Immersa nel paesaggio della macchia mediterranea, la Riserva conserva una ricca varietà vegetale, tra cui numerosi esemplari di psammofile, i piccoli arbusti che abitano gli ambienti sabbiosi.
MUSEO DELLA BATTAGLIA DI ORTONA
Nato come luogo per stimolare una riflessione sulle atrocità della guerra, il museo conserva cimeli, fotografie e reperti bellici che furono raccolti sui luoghi della battaglia che valse alla città di Ortona la Medaglia d’Oro al valore civile. Divise ed effetti personali dei soldati fanno parte dell’esposizione permanente. Il visitatore può farsi un’idea di come vivessero i militari costretti al fronte. Una sezione, l’ultima, ricostruisce la strategia militare di chi quella battaglia pianificò in tutti i suoi dettagli.
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