Cammino di San Tommaso - 2° tappa
L’ultima tappa del Cammino di San Tommaso ci con duce alla meta finale, Ortona, non prima di aver attraversato paesaggi incantevoli e borghi medievali. Dalla piazzetta di Pretoro scendiamo al ponte sul fiume Foro da dove con una breve deviazione a destra, su sterrato, si possono visitare alcuni vecchi mulini scavaci nella roccia.
Tornaci al ponce proseguiamo fino a Rapino, che ospita il Museo della Ceramica, con manufatti che vanno dal Medioevo al]’ età moderna. Proseguiamo poi per seguire sulla sinistra una stradina in discesa che a fondovalle si ricongiunge con una strada asfaltata che comincia a salire. Deviando a sinistra si raggiunge San Martino sulla Marrucina, dove è possibile visitare la Grotta della Neve, un ambiente unico che raccoglieva la polvere da sparo prodotta di contrabbando (il nome deriva dalla particolare colorazione che la grotta assume in alcune scagioni per la presenza del salnitro). I.:arce di creare la polvere a partire dal carbone di vite era un vero e proprio mestiere, tramandato da padre in figlio; ogni fa.miglia di polverieri aveva la sua piccola grotta dove produrre in segretezza. Tornati sui pedali percorriamo un tratto in discesa per poi risalire sul versante opposto fino a Filetto, che attraversiamo per arrivare al Convento della S.S. Annunziata di Orsogna, immerso in un’area naturalistica disegnata dall’acqua del torrente Venna, affluente del Foro, e dalle molte sorgenti che muovevano un sistema di mulini oggi abbandonati, ma ancora visibili. Nel Parco della Santissima Annunziata, tra le cascate, protetti dalla vegetazione, vivono molti colorati abitanti: lo scricciolo, il picchio verde, la poiana, la volpe, l’istrice e quello che è diventato il simbolo del-1′ oasi, la Ballerina gialla. Riprendiamo la strada proseguendo fino a fondovalle e attraversiamo su sterrato la Valle dell’Annunziata per ritrovare l’asfalto fino a Canosa Sannita. Da qui si procede verso Crecchio, con il Castello Ducale ed il Museo dell’Abruzzo bizantino ed altomedievale. Si prosegue poi, prima su asfalto e poi su sterrato, fino alla Cantina Dora Sarchese che ospita la celebre Fontana del Vmo, da cui fuoriesce ininterrottamente Montepulciano d’Abruzzo, disponibile per la degustazione ai visitatori. Proseguiamo immergendoci tra i vigneti fino alla rotonda dove un carrarmato canadese evoca la battaglia tra alleati e tedeschi, svoltasi ad Ortona durante la Seconda Guerra Mondiale. Da qui raggiungiamo Ortona e la meta finale del cammino, la Basilica di San Tommaso Apostolo nella cui cripta sono custodite le spoglie del Santo.
Secondo la tradizione i resti dell’apostolo Tommaso giunsero a Ortona dopo un lungo viaggio iniziato in Terra Santa e con tappa intermedia a Chios, da dove un navigatore ortonese li condusse fin qui. La Basilica è sopravvissuta a numerosi attacchi che si sono succeduti nel corso dei secoli, dal]’ assalto dei turchi del 1566 a quello francese del 1799, fino ai danni della Seconda Guerra Mondiale. Le reliquie di Tommaso vengono esposte ogni prima domenica di maggio nella Festa del Perdono. Chi ha ancora energie può visitare il vicino Castello Aragonese e, attraverso la scalinata sulla sinistra, raggiungere la Spiaggia della Ritorna, dove nella buona stagione si può fare un bagno ristoratore e meritato al termine del Cammino.
I MULINI RUPESTRI DI PRETORO
Nella Valle del Foro, poco distante dal borgo medievale, sono ancora visibili alcuni mulini rupestri che testimoniano l’utiliuo dell’acqua per la produzione di farina, attività già documentata a partire dall’XI secolo e proseguita nei secoli successivi fino alla prima metà del secolo scorso, quando anche l’ultimo mulino venne abbandonato. La sterrata che porta verso i mulini rupestri di Pretoro è stata danneggiata da un alluvione per cui è possibile percorrerla solo a piedi facendo attenzione ai guadi a volte difficoltosi.
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