Si esce dall’abitato sempre seguendo la via Peligna, per circa 1,5 km. Oltrepassata la contrada Atriena, girando prima a destra e poi a sinistra si seguono le indicazioniper Sant’Agata, in una discesa che prosegue per circa 2,4 km. Qui, durante l’occupazione tedesca, avvenne un tragico eccidio dove trovarono la morte 42 persone per mano delle truppe naziste. Oggi, un monumento in pietra rimane a memoria imperitura di quei giorni sventurati.
Tornati indietro di circa 300 metri, si imbocca il sentiero sulla destra proseguendo verso sud-est per 1,8 km. Si risale verso Torricella Peligna prendendo, nei pressi di un tornante, una piccola strada che taglia il bosco e conduce alla via Peligna. Qui si sale verso il centro della cittadina che sorge tra le valli dei fiumi Sangro e Aventino. I palazzi ottocenteschi del paese si affacciano sul corso principale che conduce alla scalinata della Chiesa di San Giacomo dell’XI secolo. Poco distante, a tre chilometri dal paese, sorge il santuario della Madonna del Roseto, una chiesa rurale del 1500, manifestazione dell’architettura rinascimentale. Transitando per piazza Ettore Trailo, si possono anche vedere due monumenti che celebrano i cittadini torricellani morti in guerra con la Brigata Maiella, la brigata partigiana che tanto combatté per la liberazione, dall’Abruzw fino all’Emilia Romagna e al Veneto.
Uscendo dal centro si raggiunge la pineta comunale, si imbocca via Risorgimento e si prende un sentiero sulla destra che conduce a un’azienda agricola. La Majella si può ormai toccare con un dito, mentre al di sotto la valle dell’Aventino si dischiude in tutta la sua bellezza. Proseguendo, si supera la frazione di Fallascoso, in salita su via del Colle. In 300 metri si arriva sulla SP132, e da I) a Iuvanum. Su ciò che resta della città romana, edificata in questa località nel II secolo a.C., è possibile osservare due templi e un teatro sanniti, l’antico foro, la basilica e l’ara sacra. Un’ap• posita app, scaricabile direttamente dal sito del Parco Archeologico, condurrà il visitatore attraverso le ampie strade a grandi basoli, le antiche pavimentazioni romane.
Il Museo Archeologico e della Storia e Trasformazione del Pae
saggio, ubicato nell’acropoli, raccoglie tutto il materiale archeo-
logico qui rinvenuto e consente di conoscere le modalità di
interazione fra l’uomo e il paesaggio circostante attraverso una
serie di pannelli esplicativi e percorsi tematici ed etno-scorici.
I.:aria fresca che si respira al sito di Iuvanum anticipa di 2,5 km
l’arrivo a Montenerodomo, il paese che si raggiunge proseguendo sulla SP132. Siamo nel punto pii1 elevato del nostro percorso, lungo la Linea Gustav, a oltre 1.100 metri d’altezza, Guadagnando il centro del paese ci si può fermare in piazza Benedetro Croce, dove è allestita una mostra fotografica permanente che testimonia la distruzione di Montenerodomo per mano degli occupanti tedeschi. A fianco, i resti di Palazzo Croce, un’antica abitazione – anch’essa distrutta durante la guerra – che appartenne agli avi del filosofo abruzzese. Da questa località, ormai nel Parco Nazionale della Majella, si può ritornare verso la costa seguendo l’itinerario del “Sentiero della Libertà“
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