• comfort e ospitalità
    comfort e ospitalità

    comfort e ospitalità

  • un'oasi di pace

  • tra arte e storia

  • Un soggiorno per tutti i gusti

  • nel cuore dell’antica città

  • per soggiorni di lavoro o di piacere

    Dall'Adriatico alla vetta più alta degli Appennini

    Lunghezza del percorso: 88 km Dislivello +1790 metri -1940 metri
    Difficoltà: Medio
    Quota massima: 718 metri s.l.m.
    Fondo: 100% asfalto

    Appunti
    • Nell’altopiano del Voltigno, raggiungibile da Villa Celiera, possibilità  di noleggio sci da fondo, ciaspole mtb

    https://loc.wiki/t/31441927/itqp?h=bmx5ngyrpy

    Tutto su strada, per una bella uscita in bici da corsa o come spunto per modalità cicloturismo, godendo di cit­tadine interessanti, con tanto da offrire e bellezze natu­ rali. Un panorama che dal blu del mare attraversa il saliscendi delle colline, bussando alle porte del Parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga, terra del Camoscio appenninico. Un anello con punto di partenza e arrivo a Città Sant’Angelo, un belvedere sulla vallata sotto, per poi toccare Penne con la riserva del lago, salire a Farindola, poi Montebello Di Bertona, Villa Celiera con la possibilità di visitare la piana del Voltigno e Passo Cordone verso il ritorno. Partenza dunque da Città Sant’Angelo, di­rezione Fonte Nuova sulla SP48. Prima di pedalare, la cittadina merita un giro alla scoperta delle sue bellezze architettoniche, perdendosi nei vicoli. L’esempio principale, oltre alle tante costruzioni di architettura civile, è la collegiata di San Michele Arcangelo, che sorge su un edificio preesistente. Già cattedrale, è stata elevata a collegiata nel 1353. Non è da meno anche il convento dei Francescani, fondato intorno al 1240, dopo la ri­costruzione della città che l’anno prima era stata distrutta dietro l’ordine di Federico Il.
    Dopo poco più di 20 km ecco Penne, la cosiddetta “Città del mattone”. [ingresso dalla settecentesca Porta San Francesco an­nuncia un dedalo di vie con pregevoli palazzi. Da vedere la chiesa di Sant’Agostino e la trecentesca cattedrale di Santa Maria degli Angeli e San Massimo Martire, con gli affreschi nella cripta. Da vedere il Museo civico diocesano e il Museo archeologico, fra stemmi vescovili e la lotta dei gladiatori riportata su un bassorilievo. Penne nel ‘500 è stata capitale dello stato farnesiano in Abruzzo e ha dato i natali al giurista trecentesco Luca da Penne, al medico e letterato Muzio Pansa e ancora al segretario vescovile Cola Gio­vanni Salconio, oltre ai patrioti risorgimentali Clemente e Domenico De Carolis. La S58 l porta verso la vicina Riserva Nat­urale Regionale Lago di Penne (Tel.: 085.8279489, info@cogec­stre.com), la cui storia comincia negli anni ’80, per essere oggi un importante luogo di sosta e di riproduzione dell’avifauna stanziale, di passo e nidificante. Qui si incontrano cicogna e oca selvatica, airone bianco e gru. Sono presenti le volpi e sporadica­mente si fa vedere anche il lupo.
    Si prosegue sulla stessa strada fino ad incrociare la SP72 che porta a Farindola e il paesaggio si fa premontano. Celebre, qui, è il tradizionale pecorino che si distingue per l’impiego di caglio suino: “Ha origini antichissime – si legge sul sito del Parco nazionale Gran Sasso Monti della Laga -. Ancora oggi richiede cure particolari per la sua preparazione aziendale, effettuata dalle donne che custodiscono gelosamente e tramandano di gener­azione in generazione la tecnica produttiva”. La cittadina è un centro rurale di origini medievali. Possiamo immaginarne la storia dalla testimonianza di un sacerdote domenicano della seconda metà del XVI secolo: “Terra di circa 220 fùochi, vogliono che deve dirsi Ferino/a dalle fiere che abbondano attorno a lei nelle vicine selve come porci, cinghiali, lupi et 011i. Tiene questa terra per insegna un core d’ono. Dicesi che in lei sono tre scuole: nella prima s’impara di fare alla fotta, nella seconda di suonare il corno e nella terza s’impara il modo di affivntare l’orso. Gli esercizi loro, oltre alla coltivazione delle proprie terre e campi, sono di lavorare madie et arche et alh’e si
    l fatte cose avendo dale vicine selve copie di faggi et altre sorte di leg-nami come aceri e simili”. Terra aspra e cuore abruzzese; toponimo è in realtà il longobardo “fara” ad indicare un raggruppamento di persone.
    Tornati sulla provinciale si prosegue in direzione Montebello di Bertona e, prima di tornare verso valle, merita una cappa Villa Celiera che si raggiunge con la SP9, sulla destra all’incrocio con la SP81. Da queste parti ci sono fra i miglior posti d’Abruzzo dove dedicarsi agli anosticini, celebre spiedino di carne di pecora ora­mai simbolo della gastronomia regionale. La località è alle porte della piana del Voltigno, dove praticare sci da fondo, ciaspole o mtb su sentieri ben curati e manutenuti, oltre che mappaci. Al­l’inizio della piana, in località Pantane-Bufara, c’è un centro in­formativo e di accoglienza con bagno, spogliatoio, noleggio sci e ciaspole, tutto a cura della locale polisportiva sci club. A pochi chilometri dall’abitato ci sono i ruderi di quella che fo la ricca e potente abbazia di S. Maria di Casanova, primo insediamento cistercense in Abruzzo. La fondazione risale al 119 I per volere della contessa Margherita di Loreto Aprutino.
    Si prosegue dunque sulla SP9 poi SP74 e all’altezza di un agritur­ismo sulla destra, si gira a sinistra in direzione Villa Scannella e poi da lì Passo Cordone, mentre si torna verso centri abitati, lasciati i boschi alle spalle. Le colline con gli uliveti riconquistano il paesag­gio e si interseca il percorso misto alla scoperta del!’ olio fra Loreto Aprutino, Pianella e Moscufo. Piatta e dritta, la provinciale riporta verso la città della collegiata, girando a sinistra ali’ altez1.a di via degli Orti, con il fiume Tavo sulla destra. Attraversata Congiunti si in­terseca il fiume Fino e con via della Cona si rientra nella cittadina.

    PENNE: TRA STORIA E NATURA

    Natura e cultura vanno di pari passo in questo borgo medievale elencato tra i Borghi più belli d’Italia.
    Si entra da Porta San Francesco, simbolo del paese, e mentre si passeggia tra le strette e affascinanti vie del centro storico sembra di fare un viaggio nel tempo, ammirando le chiese e i monumenti medievali, a partire dal Duomo paleocristiano.
    Poco lontano, la Riserva Naturale del Lago Penne è un angolo di natura incontaminata, con il bacino d’acqua che è Oasi WWF e importante luogo di sosta per la cicogna bianca e nera, la garzetta e altri uccelli stanziali e migratori.
    La riserva ospita inoltre un Centro Lontra, un orto botanico e il Giardino delle Farfalle, con sentiero e tavole che illustrano il ciclo dei lepidotteri.
    Penne è nota anche per gli antichi alberi monumentali, tutelati con legge regionale: pini d’Aleppo, roverelle, tassi, pioppi neri e un cedro dell’Atlante.

    ALANNO, TRA STORIA E NATURA

    Il paese è un piccolo scrigno di monumenti e chiese medievali. Il Castello Longobardo risale all’VIII secolo e fu edificato secondo la tradizione per volere di Lotario, il signore che nel 848 ordinò che il paese fosse considerato feudo libero dalle signorie. Da non perdere anche il quattrocentesco Oratorio Francescano di Santa Maria delle Grazie. Ci si può immergere nella natura esplorando l’Oasi del Lago di Alanno – Piano d’Orta, gestita dal WWF, habitat ideale per molte specie di uccelli acquatici, tra i quali l’airone rosso, l’albarella e il
    germano reale.

    ROSCIANO, ARBÉRESHÉ E VINO DI QUALITÀ

    Il borgo ha la peculiarità di ospitare nella frazione di Villa Badessa l’unica comunità abruzzese di Arbereshe albanesi emigrati in Italia tra il XV e il XVIII secolo – che ha conservato il rito greco­bizantino nella liturgia della settecentesca Chiesa di Santa Maria Assunta, così come l’uso, insieme all’italiano, della loro antica lingua. Il simbolo di Rosciano è la Torre difensiva di Palazzo De Felice, risalente al Xlii secolo. Il paese è noto per la produzione di vino di grande qualità, in particolare il Trebbiano d’Abruzzo, il Montepulciano d’Abruzzo e il Cerasuolo.

    Allacciamento con l’anello di
    Città Sant’Angelo da Montesilvano

    La stazione di Montesilvano è un ottimo punto di riferimento per intersecare l’itinerario che parte da Città Sant’Angelo. Dal mare alla collina a 320 m s.l.m. c’è una bella salita che però via via lascia dietro il traffico per aprirsi alla campagna. Dalla stazione dunque la via più diretta è prendere la SS16 direzione nord, pas­sare il ponte sul Saline e girare in via XXIII Maggio 1944 da dove la SP1 porta fino su alla cittadina. C’è da fare attenzione perché la strada è abbastanza trafficata e si passa anche di fianco all’ingresso autostradale Pescara Nord-Città Sant’Angelo. Dopo le località Casette e Madonna della Pace la campagna riconquista il suo spazio, fino al delinearsi del profilo del borgo. Una decina i km da percorrere, tutti su strada.

    Scopri le bellezze del nostro territorio, gli itinerari e eventi da non perdere, i monumenti, e la famosa sfilata delle chiavi d'argento in occasione della festa patronale del "Perdono".                                                                                                                                                             Discover the beauty of our land, routes and events not to be missed, the monuments and the famous parade of the silver keys on the occasion of the patronal feast

    Situato in uno splendido palazzo del 1500 nel cuore dell’antica città medioevale si affaccia nella via principale che collega la Basilica di San Tommaso Apostolo con il castello Aragonese.                                                                                                                                                                                                                                                                            Situated in a beautiful palace of 1500 in the heart of the medieval town overlooking the main street that connects the Basilica of St. Thomas the Apostle with the Aragonese castle

    Sempre nel cuore del centro storico, nella caffetteria "il Moro" potrete rilassarvi davanti ad un buon caffè gustando un gelato o una delle famose crepes appena fatte.                                                                                        Also in the heart of the historical center, in the coffee shop, "IL Moro", you can relax in front of a good coffee while enjoying an ice cream or one of the famous freshly made crepes

    collocato nel centro cittadino in una palazzina di recentissima costruzione, il B&B Licia è dotato di tutti i più moderni comfort, per soggiorni di lavoro o di piacere ma sempre in totale relax.                                                              located in a recent building, the B&B Licia is equipped with all the modern amenities for business or leisure, but always in total relaxation.